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Villa Scott, Torino, veduta dalla strada

5 case da brividi per 5 film che hanno fatto la storia del cinema horror

Nella relazione tra l’architettura e la settima arte il confine tra chi influenza cosa è da sempre molto fluido. Ve ne abbiamo già parlato in diversi articoli, ma oggi abbiamo deciso di dare un taglio più “pauroso” alla nostra ricerca. Influenzati dalla visione della serie Wednesday, abbiamo ricercato le case di alcuni dei più famosi film dell’orrore, set delle storie che più ci hanno terrorizzato. L’ambiente domestico è quello che ci da sicurezza: la casa è il nostro nido, la tana dove sentirsi protetti, per questo le pellicole dell’orrore che hanno questa ambientazione sono quelle che ci lasciano maggiormente quella sensazione di inquietudine sotto pelle.

NEW YORK, DAKOTA BUILDING

NEW YORK, DAKOTA BUILDING, ARCH. HENRY JANEWAY HARDENBERGH, 1884

Parlando di film dell’orrore, non si può non citare Rosemary’s Baby di Roman Polanski, vera pietra miliare del genere. Situato nell’Upper West Side di Manhattan, questo edificio tra il neo-gotico e il neo-rinascimentale caratterizzato da tetti spioventi, balconi e balaustre è lo scenario perfetto per le inquietanti vicende dei coniugi Woodhouse tra incubi di follia e rituali satanici.

soggiorno con parete color petrolio e divano grigio

LAS FRAGUAS, PALACIO DE LOS HORNILLOS, ARCH.  RALPH SELDEN WORNUM, FINE XIX SECOLO

Quando si pensa a un film inquietante girato interamente all’interno di un’abitazione, il pensiero va subito a The Others, pellicola di Alejandro Amenàbar che ha ridefinito il significato di plot twist. Se non l’avete ancora visto, non vogliamo spoilerare nulla, ma possiamo garantirvi che questa magione in stile eclettico inglese con austeri parametri murato in bugnato a falde spioventi contribuisce in gran parte all’atmosfera inquietante che permea ogni fotogramma di questo film.

TORINO, VILLA SCOTT, ARCH. PIETRO FENOGLIO, 1902

Tra i film più importanti del genere, Profondo Rosso di Dario Argento ha segnato la storia del cinema horror anche per il rapporto strettissimo che il regista instaura tra trama e architettura e urbanistica. La casa del bambino urlante del film è questa inquietante villa sulle colline torinesi con un impianto articolato e un trionfo di logge, bow-window, vetrate e decorazioni floreali. Lo stile eclittico tra il neo barocco e il liberty conferisce a questa villetta l’aspetto inquietante che cercava il regista per raccontare questa storia da brividi.

grand hotel villa dei fiori

VARESE, GRAND HOTEL CAMPO DEI FIORI, ARC. GIUSEPPE SOMMARUGA, 1908

Versione contemporanea del celeberrimo capolavoro di Dario Argento, Suspiria di Luca Guadagnino è ambientato in questo spettrale hotel d’inizio secolo scorso, caratterizzato da un linguaggio tardo-liberty e vagamente futurista. La plumbea aria autunnale, infine, regala alla struttura quel fascino sinistro che la rende perfetta per un film dell’orrore.

MOUNT HOOD, TIMBERLINE LODGE, 1938

Chiudiamo questo terrificante viaggio con l’hotel più famoso di sempre: l’Overlook Hotel di Shining. Girato in realtà in due diverse strutture, per gli esterni venne scelto il Timberline Lodge, mentre per le terrificante scene interne si optò per l’Ahwahnee Hotel presso lo Yosemite National Park in California. La poderosa struttura del Timberline con murature in pietra e tetti spioventi dal sapore vernacolare è la scenografia perfetta per raccontare la follia di Jack Torrance.