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David chipperfield di fronte alla James Simon Galerie
lampada a forma di lampadina

L’architetto inglese David Chipperfield vince il premio più ambito dagli architetti di tutto il mondo

Già Comandante dell’Impero Britannico e Baronetto, da oggi Sir David Alan Chipperfield può aggiungere alla lista dei suoi riconoscimenti anche il Pritzker Price. I suoi numeri parlano chiaro:

  • 40 (quasi) anni di carriera
  • 4 sedi del suo studio a Londra, Berlino, Milano e Shanghai
  • 100 e più opere costruite

Un curriculum di tutto rispetto per David Chipperfield, tanto che tutto il mondo dell’architettura ha accolto con molto calore la notizia dell’assegnazione di quest’anno. La maggior parte dei suoi progetti si trovano in tutti i manuali di storia dell’architettura contemporanea e in questi 4 decenni la sua attività di progettazione ha toccato edifici di tutti i tipi.

showroom di iseey myake

I PRIMI ANNI

David Chipperfiled ha mosso i suoi primi passi nel mondo dell’architettura lavorando inizialmente negli studi di altri due mostri sacri come Norman Foster e Richard Rogers fino ad aprire il primo studio nel 1984 a soli 31 anni. Tra i primissimi incarichi che porta a compimento c’è la progettazione di uno showroom dello stilista Issey Miyake. La sua produzione è caratterizzata da progetti “radicali nella loro attenzione alla storia e al contesto culturale”, come riporta la motivazione al premio.

museumsinsel

NON-ARCHISTAR

Se gli ultimi decenni ci hanno abituato alla presenza quasi ingombrante di molte archistar, Chipperfield si distingue per un approccio progettistico più specifico. L’architetto infatti si approccia a ogni progetto non come a un’opportunità per arricchire il proprio portfolio, ma con un atteggiamento di coscienzioso rispetto al contesto in cui si interviene. Questa concezione del suo lavoro di progettista gli ha consentito di ottenere diverse commissioni in ambiti molto delicati come quelli dei musei.

lampadario a globo
lampadario a globo
lampadario a globo

I MUSEI: DALLA MUSEUMSINSEL DI BERLINO AL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ATENE

“Calcolare gli impatti ambientali e storici della permanenza, abbracciando il preesistente, progettando e intervenendo in dialogo con il tempo e il luogo per adottare e rinfrescare il linguaggio architettonico di ogni luogo”: Benedetta Tagliabue definisce così lo stile di Chipperfield. Questo suo modo di approcciarsi a edifici preesistenti adottandoli e rinfrescandoli è il motivo per cui il suo studio è stato scelto per commissioni importantissime come con il porticato del James-Simon-Galerie nella Museumsinsel di Berlino, il restauro di un capolavoro del ‘900 come la Neue Nationalgalerie di Mies Van Der Rohe e l’ampliamento del Museo Archeologico Nazionale di Atene, edificio ottocentesco culla della cultura occidentale. Se Berlino ha subito accolto l’operato di Chipperfiled a braccia aperte, la vicina Italia non è da meno con grandi commissioni a Milano come il Museo delle Culture Mudec e la prossima Arena per le Olimpiadi Invernali e il restauro delle Procuratie Vecchie, mastodontico impianto che delimita il perimetro di Piazza San Marco a Venezia.

lampadario a disco
lampadario a disco

IL RUOLO DELL’ARCHITETTO

 “Come architetto” – racconta Chipperfield – “sono in un certo senso il custode del significato, della memoria e del patrimonio”. L’architettura deve tenere conto della vocazione al cambiamento che è intrinseca nella natura della città, per questo: “siamo noi a scegliere e il concetto di proteggere solo il meglio non è sufficiente. Si tratta anche di proteggere il carattere e le qualità che riflettono la ricchezza dell’evoluzione di una città”. E ancora: “Noi architetti possiamo avere un ruolo più importante e impegnato nella creazione di un mondo non solo più bello ma anche più equo e più sostenibile”. Cosa ne pensate delle riflessioni del Premio Pritzker 2023? Scrivetecelo nei commenti.